Maneskin attaccati da Sgarbi: “Sono una moda, preferisco gli Extraliscio”

Vittorio Sgarbi, sulla carta critico d’arte, non ha perso tempo per criticare anche i Maneskin. A quanto pare non sono il suo genere…

Il gruppo musicale del momento, che ha fatto arrivare la musica italiana a dei livelli a cui non arrivava da tempo, è proprio al centro dell’attenzione. Tra le accuse di abuso di sostanza, la vittoria a Sanremo, la vittoria all’Eurovision…

Insomma, c’è molto da chiacchierare riguardo loro. E chi, se non una persona che non fa che chiacchierare da quando è nato, sarebbe più giusto per giudicarli? È arrivato anche il parere di Vittorio Sgarbi, ma non è molto positivo…

Maneskin
(Foto Instagram)

Vittorio Sgarbi sui Maneskin: “Si parla più di come i vestono”

Secondo Sgarbi, si parla più del loro armadio che della loro musica. Certo, Damiano è un’icona dl gender fluid, che ha portato in televisione un tema molto importante e molto discusso, quindi è giusto che facciano notizia anche per questo.

Le band che fanno solo musica sono mutilate di qualcosa, chi usa la sua notorietà per parlare di temi importanti va solo lodato. Hanno portato sul palco di Sanremo un gran messaggio: i vestiti non hanno genere.

Infatti spesso sono saliti sul palco con vestiti considerati “da femmina” fino al 2020: corsetti, orecchini pendenti, smalto… tutti i ragazzi del gruppo hanno indossato abiti considerati da donna, essendo tutti uomini etero che non temono certo per la loro virilità.

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“Quando di un gruppo più che della musica si parla di ciò che indossano, come si truccano o cosa dicono, siamo nel campo delle “mode”. Ma la creazione artistica è altra cosa. Per questo, per esempio, ai Maneskin, preferisco gli Extraliscio”

Di sicuro non un commento azzeccato, visto che lui è conosciuto da tutti per la sua isteria in diretta tv e per il suo abbondante uso di parolacce e bestemmie, mentre non ho mai sentito la parola “arte” e la parola “Sgarbi” nella stessa frase.

La prossima volta, il nostro Sgarbi dovrebbe dare un’occhiata alle classifiche, che dicono davvero se si parla o meno di un artista, prima di sparare critiche scontante e ipocrite. Un po’ di modernità non farebbe male nemmeno a lui.

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