Scandalo per la Bocconi: denunciati perché scoperti a spiare dei ragazzi in esame

L’illustre università milanese “Bocconi” è stata oggetto di scandalo. E’ stata fatta una denuncia perché degli studenti sono stati spiati.

Anche una delle università più note e illustri di tutta Italia è finita nella polemica, e anche per un motivo abbastanza grave. Molti infatti non si sarebbero mai aspettati una cosa del genere da un’università non solo così famosa per essere eccellente, ma che è anche privata e magari per questo dovrebbe garantire una particolare sicurezza.

Però non si può stare mai tranquilli di nulla al 100%, poiché le soprese spiacevoli sono sempre dietro l’angolo. La Bocconi infatti è stata addirittura teatro di una pesante denuncia, a causa di un reato commesso nei confronti degli studenti. Ma vediamo più nel dettaglio cos’è successo e quali sono state le conseguenze.

Bocconi
(Foto Instagram)

Perché la Bocconi è stata denunciata?

Come vi abbiamo già anticipato, il motivo della denuncia è una grave violazione della privacy degli studenti. Infatti è stato scoperto che l’università, a partire dal lancio della didattica a distanza in seguito all’emergenza covid, ha utilizzato un server non proprio in regola.

Ciò che ha fatto scattare la denuncia è l’aver scoperto che gli studenti della Bocconi, durante gli esami online, venivano spiati senza ovviamente alcun consenso, è ciò costituisce come sapete un gravissimo reato, punibile dalla legge. Infatti, la nota università non l’ha passata liscia. Ma vediamo quali sono stati i provvedimenti.

 

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I provvedimenti presi nei confronti dell’Università Milanese

Chiaro è che il reato da loro commesso è molto grave e doveva per forza essere punito, così infatti è stato. Infatti l’università non è solo stata denunciata, il che costituisce anche un danno alla sua notorietà, ma ha dovuto pagare una pesante sanzione.

La Bocconi ha dovuto pagare un totale di 200mila euro, una somma niente male, ma che sicuramente non è impossibile da estinguere per un’università così tanto frequentata e che è anche privata. Ovviamente le è poi stato negato l’ulteriore utilizzo dello stesso software.

 

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Inoltre si è poi giustificata dicendo che l’informativa per gli studenti “conteneva un rinvio attraverso specifico link ipertestuale” ma ciò non è bastato in quanto ritenuto troppo generico e fuorviante.

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